Equilibrio e vertigini – Rivoli – Torino

Equilibrio e vertigini

Equilibrio e vertigini sono l’uno il contrario dell’altro. La mancanza di equilibrio infatti risulta in una vertigine.

L’equilibrio è garantito da una complessa interazione di sistemi diversi tra i quali vista, udito e sistema vestibolare, muscoli, articolazioni e tendini, sistema nervoso centrale e periferico.

La vertigine può essere determinata dalla disfunzione temporanea o permanente di uno o più di questi sistemi.

Le vertigini sono dunque un ambito comune tra otorinolaringoiatria, neurologia, fisiatria, medicina interna, oculistica.

Spesso è necessaria una visita otorinolaringoiatrica per diagnosticare o escludere una genesi vestibolare dei sintomi. Il sistema vestibolare, infatti, è l’unico deputato in modo specifico al mantenimento dell’equilibrio.

In generale si distinguono vertigini di tipo oggettivo, nelle quali il soggetto vede ruotare la stanza e gli oggetti attorno a sé, e soggettivo, nelle quali la sintomatologia è riferita come instabilità/sensazione di ubriachezza/di essere in barca…

I disturbi vestibolari periferici (la vertigine da orecchio) si distinguono in svariati quadri patologici, tra i quali i più frequenti sono:

  • la cupololitiasi (o canalolitiasi o vertigine parossistica posizionale benigna)
  • la malattia di Menière
  • la nevrite vestibolare
  • la vertigine emicranica

Queste malattie sono accumunate dalla comparsa di vertigini oggettive con nistagmo, ma si differenziano per la durata, modalità di comparsa e sintomi di accompagnamento. Molto spesso si associano sintomi neurovegetativi come nausea e vomito.

Le cause più comuni di vertigine soggettiva sono:

  • ipotensione ortostatica
  • contratture cervicali, cervicoartrosi
  • esiti non compensati di disturbi vestibolari periferici pregressi
  • farmaci
  • malattie del sistema nervoso centrale e periferico

Per un corretto inquadramento di un disturbo vertiginoso sono necessari un’approfondita anamnesi e un esame obiettivo otoneurologico completo di prove statiche e dinamiche, ricerca del nistagmo spontaneo e provocato, manovre diagnostiche per cupololitiasi (DIx-Hallpike, Pagnini-McClure, Semont), head shaking test e head impulse test.

Spesso è necessario un esame audiometrico tonale; talvolta possono essere richiesti accertamenti strumentali vestibolari. Raramente può essere utile una risonanza magnetica dell’encefalo e dell’orecchio interno.

Per maggiori informazioni è disponibile l’indirizzo dagna.orl@gmail.com o vai alla pagina dei contatti.